Venezia, l’Unesco e le grandi navi- Controdossier di Italia Nostra per il World Heritage Commeettee

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di Mario  Masciullo

Conferenza stampa presentata da Mariarita Signorini, Presidente Italia Nostra Nazionale, L. Fersuoch Presidente Italia Nostra, Venezia,Alvise Benedetti e C.Gasparetto, presso la Stampa Estera di Roma

L’incidente della nave del 2 giugno scorso nel Canale della Giudecca ha evidenziato che Venezia è a grave rischio. Tutti sembrano concordi col ritenere che le grandi navi non debbano più percorrere quel canale.

Ma “fuori le navi dal Bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca” è lo slogan di chi vuole tenere queste navi a Venezia, in un modo o nell’altro.(NDR..) “le navi da crociera a Venezia? Eliminarle sarebbe un “autogol”. Vanno spostate, ma non bandite del tutto. È la presa di posizione del ministro del Mipaaft, Gian Marco Centinaio” in occasione di una recente conferenza stampa a Roma.

E la maggior parte di coloro che amano Venezia tuttavia non sa che molti altri rischi mettono in pericolo i valori universali del sito riconosciuti dall’Unesco come meritevoli di essere tramandati intatti alle generazioni future.

Erosione della Laguna, crescente pressione turistica, progetti di sviluppo di grande impatto, restauri e interventi di archi star del momento sul patrimonio monumentale: sembra una congiura cui Venezia rischia di soccombere.

Italia Nostra nel 2011 e nel 2012 ha inviato tre lettere con le quali segnalava al World Heritage Committee che le condizioni per mantenere il sito “Venice and itsLagoon” nella World Heritage List non esistevano più, a causa della mancata tutela da parte dello Stato italiano e delle Amministrazioni locali.

A seguito delle segnalazioni, l’Unesco ha inviato a Venezia una Missione nell’ottobre 2015, cui sono seguite altre raccomandazioni che lo Stato italiano ha ottemperato solo in minima parte.

A luglio si svolgerà a Baku una nuova riunione annuale del World Heritage Committee per deliberare anche su Venezia. Italia Nostra ha presentato delle osservazioni per sottolineare le omissioni contenute nei Rapporti presentati dal Comune di Venezia, ma soprattutto per evidenziare la mancanza di un progetto sulla città.

Le grandi navi che attraversano la Laguna provocano un danno continuo che si verificherà nel tempo causa il degrado ormai in corso. Trenta milioni di turisti mordi e fuggi arrivano con ogni mezzo si riversano su un territorio in agonia.

La domanda alberghiera in aumento ha generato 10.000 nuove camere a Mestre e aperto un resort di 500 stanze nell’area dismessa del Lido. Si sottraggono ambienti storici: della città, teatri e altre strutture per destinarli al setttore alberghiero. Prolificano strutture Airbnb il cui giro d’affari è primo in Europa mentre le masse di turismo spingono gli abitanti fuori dal Venezia che perde 800 residenti all’anno. A oggi ridotti sotto i 50.000.-

L’UNESCO dimentica le decisioni di limitare il fenomeno. La Laguna non supporta tale traffico e entro 50 anni sarà distrutta. Il sistema per il controllo delle acque “ Moser” ancora non terminato assorbe 100 milioni l’anno di manutenzione. Nel frattempo si sgretolano parti dei canali.

Chioggia, prima marineria d’Italia per il commercio del pesce è diventata un deposito di gas GPL per bonificare Marghera inquinano Chioggia.La Laguna sta sprofondando a 2.50 metri e diventerà mare interno e sarà necessario costruire fognature. Ardua impresa

Se l’Unesco non approfondisce l’esame delle città d’arte , Firenze e Venezia usciranno dalla sua tutela: Firenze si oppone all’apertura di un aeroporto: Italia Nostra sostiene  perché aumenta il turismo.

Italia Nostra si è rivolta con “disperata fiducia” all’Organizzazione mondiale ritenendo che la deriva di Venezia possa essere fermata solo con un gesto simbolico: l’iscrizione nella danger list.

Non è più il momento delle proroghe, concesse più e più volte, ma della decisione responsabile, della presa di posizione consapevole sia pur sofferta. Che impone di necessità un ripensamento e un cambiamento di rottaL’iscrizione nella lista dei siti in pericolo potrebbe essere il primo passo verso il riscatto, al fine di ottenere una più stringente tutela.

Una domanda provocatoria dalla platea della stampa: “quale è l’interesse del sindaco di Venezia nel proteggere le grandi navi?

Italia Nostra, a national NGO, is Italy’s oldest association for the protection of cultural heritage and the environment. It was founded by preeminent Italian intellectuals and officially recognised in 1958 by a Decree of the President of the Republic as an Association that works to protect and promote Italy’s historical heritage; Italia Nostra was also recognised by a 1987 Decree of the Minister of Environment as an association for environmental protection

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