QUESTA SEMBRA FORSE UNA SPA?

QUESTA SEMBRA FORSE UNA SPA?

se dico “benessere”, cosa ti viene in mente?

A me vengono in mente un posto soleggiato e tranquillouna valle verde e un prato fiorito, la natura nella sua versione più armoniosa… e credo che la tua idea di benessere sia molto simile alla mia.

Evidentemente, però, i Ministri dell’Agricoltura e della Salute interpretano questa parola in modo diverso da noi due, perché a loro giudizio, almeno per quanto riguarda gli animali, il “benessere” include quello che vedi qui sopra: un capannone chiuso, sporco, squallido e buio, dove gli animali vivono molto diversamente da come la natura vorrebbe.

So che è talmente assurdo da sembrare impossibile, ma aihmè è proprio così! Secondo la recente proposta di etichettatura dei Ministeri di Agricoltura e Salute, anche i prodotti provenienti dagli allevamenti intensivi potranno essere etichettati come “benessere animale”.

Ma noi sappiamo bene che la realtà è molto diversa e che un’etichettatura di questo tipo sarebbe solo una grande bugia! 
ORNELLA, dobbiamo smascherarla prima che sia troppo tardi!

Un pericolo concreto

Sai cosa succederebbe se l’attuale proposta di etichettatura venisse approvata? Niente di buono!
Il benessere degli animali (quello vero!) sarebbe totalmente ignorato
consumatori verrebbero beffati
Gli allevatori che hanno veramente migliorato le condizioni di vita degli animali sarebbero danneggiati

In sostanza, un sistema di etichettatura come questo sarebbe positivo solo per le tasche dell’industria intensiva, che potrebbe imbellettare anche i prodotti provenienti dagli allevamenti intensivi con etichette fuorvianti e ingannevoli, magari facendoli anche pagare di più, proprio in virtù della loro maggiore “sostenibilità”!

, questa sarebbe una truffa a tutti gli effetti, ma la maggior parte dei consumatori è del tutto ignara di quanto sta accadendo.

Per questo ti chiediamo di aiutarci: la tua donazione di oggi ci permetterà di continuare ad informare le persone dell’inganno di cui potrebbero essere vittime e di mantenere alta la pressione sui Ministeri affinché la proposta venga respinta o radicalmente modificata.

Pretendi trasparenza!

Fornire informazioni corrette e soprattutto veritiere ai consumatori è una delle chiavi per combattere il sistema di produzione intensivo.

Per questo è imperativo che le etichette dei prodotti siano affidabili e indichino in maniera chiara le condizioni di vita dell’animale, a cominciare dalle informazioni sulla tipologia di allevamento: all’aperto, in gabbia, ecc…

L’etichettatura secondo il metodo di allevamento, attualmente esistente solo per le uova in guscio, ha permesso ai consumatori di fare scelte consapevoli e informate e di indirizzarsi verso alternative dove il benessere degli animali è maggiormente preso in considerazione.

Con chiare conseguenze: infatti, il consumo di uova da allevamenti in gabbia ha evidenziato negli ultimi anni un declino che la stessa industria ha definito “inarrestabile” e nel 2020, la quota nazionale di uova provenienti da allevamenti in gabbia è diminuita del  41% rispetto al 2011.

Per questo è importante combattere e pretendere trasparenza: è un nostro diritto e un nostro dovere nei confronti degli animali che vogliamo proteggere.

CIWF lotta per smascherare questa e altre ingiustizie da oltre 50 anni, e lo facciamo solo grazie alla generosità dei nostri sostenitori, perché non riceviamo finanziamenti dallo Stato, dal Governo o dalle aziende.

questo è un momento davvero importante per unirti a loro. Diventa anche tu un sostenitore di CIWF!

Non è ancora detta l’ultima parola…

Quella per un sistema di etichettatura trasparente è una delle battaglie che combattiamo da anni, ma questa proposta ingannevole è stata presentata dal Ministeri della Salute e dell’Agricoltura solo l’anno scorso.

La nostra reazione non si è fatta certo attendere, e grazie all’aiuto e all’impegno dei nostri sostenitori siamo riusciti a…

Co-fondare insieme ad altre 14 associazioni di protezione animale e ambientale una coalizione di 14 associazioni per combattere questa ingiustizia: perché insieme, il nostro impatto è più forte!
Scatenare una tempesta di proteste sui profili social dei Ministri Speranza e Patuanelli (oltre 50.000!) 
Ottenere visiblità sui media per denunciare cittadini e consumatori di quanto sta accadendo
lnviare proposte concrete di modifica del decreto: perché fare le cose diversamente e meglio è possibile!

Grazie a tutto questo siamo riusciti finora a rallentare l’approvazione del decreto, e questo rappresenta per noi già una vittoria.

Ma il pericolo è ancora imminente, e se non teniamo alta la pressione sui decisori politici e alta l’attenzione dei media e delle persone, potremmo presto vedere scintillanti etichette di benessere animale sulle confezioni di tanti, tantissimi prodotti ottenuti in condizioni che di benessere non hanno niente – e a quel punto sarà troppo tardi. 

gli allevamenti intensivi non sono una spa, ma la maggior causa di crudeltà degli animali dell’intero pianeta. Per favore, aiutaci a fermarli!

Grazie ancora per la tua generosità e per dare agli animali degli allevamenti intensivi la voce che non hanno.
Annamaria Pisapia
Direttrice CIWF Italia

PS: ORNELLA, gli allevamenti intensivi non sono una spa, ma la prima causa di crudeltà sugli animali del pianeta. Aiutaci a fermarli!

Compassion in World Farming è un’organizzazione no profit che combatte contro il maltrattamento animale causato dall’allevamento intensivo, contro le bugie e la comunicazione ingannevole che tentano di camuffare la crudeltà che questo comporta, e per un sistema alimentare incentrato sul rispetto di animali, natura e persone.

Il nostro lavoro è finanziato solo dai nostri donatori, persone come te che decidono di sostenere la nostra causa.

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