Opportunità e sfide della digital health 

EPIS 2018, 360 associazioni di pazienti di tutta Europa a confronto su opportunità e sfide della digital health

Tra app di nuova generazione, risorse offerte da big data e soluzioni avvenieristiche rese possibili dall’Intelligenza Artificiale, la rivoluzione digitale in corso sta cambiando radicalmente i paradigmi di trattamento per milioni di pazienti e pone le associazioni che li rappresentano di fronte a scenari inediti e compiti nuovi.Di questo se ne è discusso nei giorni scorsi all’European Patient Innovation Summit (EPIS) l’annuale appuntamento co-creato da Novartis con le più importanti realtà della patient advocacy europea: 360 i rappresentanti delle associazioni di pazienti che saranno presenti, di cui 20 quelle italiane, per mettere a confronto opinioni ed esperienze sui temi di maggiore attualità.  Al centro dell’attenzione, quest’anno, le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali per migliorare la qualità della vita dei pazienti con patologie croniche. Su questo tema si svilupperà l’incontro, durante il quale esperti e rappresentanti delle associazioni porteranno il loro contributo in diretta da diverse sedi europee. Per facilitare uno scambio di opinioni il più ampio e rappresentativo possibile, infatti, questa terza edizione di EPIS ha fatto ricorso all’innovativa formula multi-sede: sono così collegati 8 hub internazionali in altrettanti paesi, Italia, Svizzera, Irlanda, Portogallo, Spagna, Germania, Francia e Est Europa, tra i quali sarà possibile un’interazione costante. “EPIS 2018 offre l’occasione di un confronto ad ampio respiro su un tema fondamentale per le prospettive di trattamento e cura dei pazienti” sottolinea Pasquale Frega, Country President  Novartis Italia e Amministratore Delegato Novartis Farma. “L’incontro tra innovazione scientifica e tecnologie digitali è destinato a rivoluzionare i tradizionali approcci diagnostico terapeutici. In Novartis siamo convinti che i pazienti debbano svolgere un ruolo da protagonisti in questa rivoluzione: il loro contributo è determinante per orientare la digital health verso soluzioni che rispondano ai loro reali bisogni”. Dall’Italia è intervenuto Pasquale Fedele, ideatore di Braincontrol, piattaforma per l’interazione uomo-macchina basata sull’Intelligenza Artificiale. Una prima applicazione ha portato allo sviluppo di un dispositivo medico definito come ‘joystick mentale’, che permette ai pazienti di superare gli ostacoli dovuti a disabilità motorie e di comunicazione anche molto gravi (circa 5 milioni al mondo). Come Braincontrol, già numerosi device e applicazioni sono in grado di assicurare benefici importanti a chi soffre di una patologia cronica o vive una disabilità permanente. È il caso della app ViaOptaHello, già disponibile, che consente a persone cieche o ipovedenti di identificare facilmente oggetti e ambienti, recuperando così importanti margini di autonomia nella vita quotidiana. Questi sviluppi offrono opportunità reali ai pazienti e allo stesso tempo pongono i gruppi della patient advocacy di fronte a compiti e sfide nuove, prima fra tutte quella di saper interagire con medici, strutture e autorità sanitarie per rendere accessibili tecnologie digitali di comprovata efficacia a pazienti che potrebbero trarne beneficio. Dal confronto dei rappresentanti delle 360 associazioni presenti all’European Patient Innovation Summit 2018, ha preso forma al termine dei lavori un documento condiviso che contiene, accanto alle valutazioni emerse, le raccomandazioni e priorità per il lavoro futuro.

                                                                                         

Precedente Riscaldamenti: i dieci consigli ENEA per risparmiare Successivo Save the Children lancia il concorso artistico per under 21 dedicato al tema della pace