Una Rosa per Norma Cossetto Medaglia d’oro al merito civile

Risultati immagini per Una Rosa per Norma CossettoUna Rosa per Norma Cossetto Medaglia d’oro al merito civile, 5 ottobre, Milano Largo Martiri delle Foibe
Milano, 2 ottobre 2019 – “Una rosa per Norma Cossetto” è il nome del progetto presentato ieri mattina nella sala stampa della Camera dei Deputati. Ideata dal Comitato 10 Febbraio di Viterbo nelle persone di Maurizio Federici e Silvano Olmi e presentata dal vicepresidente nazionale Emanuele Merlino, l’iniziativa è stata illustrata alla presenza dei deputati Luca De Carlo (FdI), Massimiliano Panizzut (Lega) e Guido Germano Pettarin (Forza Italia). Debora Serracchiani (Pd), ha inviato un suo personale messaggio ai convenuti alla presentazione. «È una soddisfazione – ha dichiarato Merlino – sapere che oltre 100 città abbiano deciso di aderire al progetto ideato dal Comitato 10Febbraio. Ricordare Norma Cossetto significa commemorare una ragazza, medaglia d’oro al merito civile, che ha pagato con la vita il suo voler essere italiana. Una ragazza che, morendo, ci ha insegnato l’importanza della vita e l’orgoglio di credere in qualcosa di giusto». L’iniziativa prevede la deposizione di una rosa in un luogo simbolico di ciascuna delle oltre cento città che hanno aderito, per ricordare la tragedia di Norma Cossetto e di tutti gli infoibati di Istria, Fiume e Dalmazia. A Milano l’iniziativa si terrà in Largo Martiri delle Foibe il 5 ottobre alle ore 11: «Norma era una studentessa dell’università di Padova – spiega Giulio Carnevale coordinatore del Comitato 10 Febbraio di Città Metropolitana di Milano -, una giovane donna, avviata  a diventare un’ insegnante. Fu torturata e infoibata all’età di 23 anni perché amava troppo l’Italia. Norma è il simbolo di tutte le donne che, ancora oggi, subiscono violenza. Alla cerimonia presiederà Piero Tarticchio esule istriano storico, scrittore, che ricorderà la figura di Norma Cossetto».
in allegato la locandina dell’evento
Comunicato Stampa Nazionale in seguito alla Conferenza Stampa tenuta alla Camera dei deputati
Una Rosa per Norma Cossetto  5 ottobre, in oltre 100 città d’Italia
Roma 1 ottobre 2019 – “Una rosa per Norma Cossetto” è il nome del progetto presentato questa mattina nella sala stampa della Camera dei Deputati. Ideata dal Comitato10 Febbraio di Viterbo nelle persone di Maurizio Federici e Silvano Olmi epresentata dal vicepresidente nazionale Emanuele Merlino, l’iniziativa è stata illustrata alla presenza dei deputati Luca De Carlo (FdI), MassimilianoPanizzut (Lega) e Guido Germano Pettarin (Forza Italia). Debora Serracchiani (Pd), ha inviato un suo personale messaggio ai convenuti alla presentazione.Sono intervenuti, inoltre, la vice presidente nazionale dell’ANVGD DonatellaSchurzel, il cav. Gaetano Ruocco, presidente dell’Associazione NazionaleSottufficiali d’Italia, ed Ermenegildo Rossi, medaglia d’oro al merito civile.«È una soddisfazione – ha dichiarato Merlino – sapere che oltre 100 cittàabbiano deciso di aderire al progetto ideato dal Comitato 10 Febbraio.Ricordare Norma Cossetto significa commemorare una ragazza, medaglia d’oro almerito civile, che ha pagato con la vita il suo voler essere italiana. Unaragazza che, morendo, ci ha insegnato l’importanza della vita e l’orgoglio dicredere in qualcosa di giusto». «L’iniziativa – ha precisato Olmi – prevede ladeposizione di una rosa in un luogo simbolico di ciascuna delle oltre centocittà che hanno aderito, per ricordare la tragedia di Norma Cossetto e di tuttigli infoibati di Istria, Fiume e Dalmazia».
«Norma è il simbolo di tutte le donne che, ancora oggi, subiscono violenza – haaggiunto Federici – una ragazza che pagò con la vita il suo amore per l’Italia. C’è ancora qualcuno che tenta di negare l’evidenza e di giustificare l’orrendo crimine. Lo lasciamo nella sua ignoranza».
«L’adesione così massiccia alla manifestazione indica chiaramente che Norma è nel cuore di tutti gli italiani – ha detto Paolo Giardini, del Comitato 10Febbraio di Civitavecchia – il suo sacrificio a distanza di 76 anni è ancora ben presente nella memoria dei veri patrioti».
«Da iscritto al Comitato 10 Febbraio e da parlamentare – ha affermato De Carlo- non potevo non partecipare a questo progetto che condivido e che faccio mio.Quando sono stato eletto sindaco di Calalzo di Cadore ho intitolato l’aulaconsiliare a Norma come simbolo di coraggio, italianità e impegno nel presente.Qualità che lei aveva e che cerco di applicare in ogni cosa che faccio».
«Non sono mai mancata il 10 febbraio alla Foiba di Basovizza – ha sottolineato la Serracchiani – mi sono accostata a quel “calvario col verticesprofondato nelle viscere della terra” sentendo il dovere di compiere un attodi pietà e di giustizia, di memoria e pacificazione. Perché oggi Norma Cossetto appartiene all’Italia intera, non a qualcuno. Con questo spirito ho aderit oalla vostra iniziativa, e formulo l’augurio che possa rivelarsi capace didiffondere la conoscenza delle tragedie del nostro confine orientale, comeindica la legge, e indicare ai giovani un amor patrio consapevole, fatto d’orgoglio e non di rancore».
«Sono figlio e nipote di esuli – ha detto Massimiliano Panizzut – mio nonno,che rimase due anni in un campo di concentramento comunista mi diceva sempre di perdonare ma di non dimenticare mai».
«La mia città, Gorizia, ha sofferto più delle altre l’occupazione jugoslava –ha ricordato Guido Germano Pettarin – centinaia di persone furono arrestate arbitrariamente e fatte sparire e ancora oggi i loro parenti non hanno una tomba dove poter piangere i propri cari».
Norma Cossetto nasce il 17 maggio 1920 a Santa Domenica di Visinada (oggi Labinci) in Istria. Nel 1939 si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Padova dove vive come studentessa fuorisede. È riconosciuta da tutti come ragazza sportiva, allegra e molto portata con le lingue – parla francese e tedesco – suona il pianoforte, gioca a basket e tira con l’arco. L’attaccamento all’Istria la porta a ottenere una tesi dal titolo “L’Istria rossa” che prendeil titolo dal caratteristico colore rossastro che la bauxite dà alla terraistriana Dopo l’8 settembre del 1943 il padre di Norma, Giuseppe, divenne uno dei principali obiettivi dei partigiani che, non trovandolo, si accaniscono contro la sua famiglia. Norma viene condotta nella caserma di Visignano e, dopo il suo rifiuto di aderire al Movimento Popolare di Liberazione, è violentata, torturata e gettata viva nella foiba di Villa Surani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943.
Nel 2005 viene insignita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi della medaglia d’oro al merito civile.
 

 

Precedente Guerra Alle Slot Successivo SANTA CLAUS IS COMING WITH MY TOYS