Torino ritorna alle Olimpiadi!


OLIMPIADE10 febbraio 2016 – Palazzo Madama, Torino
Sono passati dieci anni da quando la città di Torino si prestava ad essere al centro dell’attenzione del mondo, ospitando i Giochi Olimpici e Paraolimpici invernali nel 2006. Nel decennale di questo importante momento il “viaggio continua” con una tre giorni di eventi ed iniziative che la città di  Torino ha pianificato per festeggiare la decade trascorsa. Il ricchissimo calendario di eventi, voluto fortemente dalle istituzioni e dagli enti che hanno contribuito all’organizzazione dei Giochi Olimpici nel 2006 è stato presentato nell’elegante Sala del Senato di Palazzo Madama, una delle Residenze Patrimonio UNESCO della città. I numerosissimi ospiti sono stati intrattenuti dal Sindaco della città di Torino, Piero Fassino, il suo predecessore, oggi Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e Valentino Castellani Presidente del TOROC nel 2006 anch’egli Sindaco della città quando il progetto delle Olimpiadi, era tutto da costruire.

La città sabauda orgogliosa del successo ottenuto si merita di festeggiare un anniversario figlio di un processo di trasformazione incominciato venti anni fa, quando nei pensieri della cintura torinese rimbombavano solo i suoni che caratterizzano il settore dell’auotomotive e del design industrial- meccanico in altre parole, quelli della FIAT: motori, presse, lamiera.

 “La città di Torino ha buttato il cuore oltre l’ostacolo” queste le parole del Presidente della Regione Piemonte Chiamparino ex Sindaco della città, emozionato nel ricordare il lavoro svolto e il traguardi raggiunti oggi. Numeri alla mano, Torino è una delle città più visitate in Italia.

Nel ringraziare tutti coloro che hanno permesso di ultimare le infrastrutture che hanno cambiato la skyline della città, il Presidente ha voluto sottolineare la velocità con cui sono state ultimate le opere grazie ai partner sostenitori, ancora oggi a fianco della città, quali il Gruppo Intesa San Paolo e Reale Mutua che insieme alle preziose collaborazioni con GTT, la Fondazione Torino Musei, Iren, RAI, Teatro Regio, ASCOM, Confesercenti hanno coadiuvato il lavoro svolto dall’ente turistico Turismo Torino e Provincia.

Le Olimpiadi sono riuscite a creare aggregazione tra gli enti e un forte senso di appartenenza da parte dei cittadini che vivevano e vedevano i cambiamenti della città, giorno dopo giorno. Le nuove opere infrastrutturali sorte come, i centri sportivi, le strutture ricettive e i numerosi interventi museali sono stati poi messi in collegamento con la costruzione della metropolitana, su tutte considerata oggi come un “gioiello per la mobilità” che più ha segnato Torino mutandola in una meta moderna, sicura e di facile accessibilità.

Il viaggio è stato in salita ma nonostante “l’assenza di normative adeguate” la Città è riuscita a prendere decisioni coraggiose riuscendo nei tempi ad organizzare i Giochi Olimpici che sono costate ben 15 milioni di ore lavoro totale e nessun incidente. Quest’ultimo uno dei punti più importanti per il Presidente Valentino Castellani che ha riportato alla mente i dieci anni antecedenti alle Olimpiadi quando durante i lavori di preparazione alla manifestazione non sono mancati i sostegni da parte dell’Avvocato Agnelli che “purtroppo non riuscì a vedere la cerimonia inaugurale” e dell’allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, fiero nel sapere dell’ impegno “pulito e volto alla tutela per una corretta realizzazione delle opere” da parte della città.

La presentazione del viaggio di ritorno olimpico non poteva che essere a cura del Sindaco di Torino, Piero Fassino il quale alla domanda: “Perché festeggiare?” ha risposto che “ le Olimpiadi sono state un passaggio decisivo e resteranno nella storia della città perché hanno consentito alla sua metamorfosi a partire dal decennio precedente ai Giochi, quelli della  crisi, dalla quale Torino è riuscita ad uscire sfruttando il volano di Torino 2006.

Le Olimpiadi sono da ricordare perché sono riuscite a mettere in campo quelle risorse atte alla trasformazione per la costruzione di opere simbolicamente rilevanti, delle vere e proprie leve di sviluppo che inseriscono la città di Torino “tra le cinquanta mete da non perdere nel 2016”, secondo il New York Times.

I volontari, il simbolo della città e dell’unione torneranno ad essere i protagonisti anche nelle prossime settimane quando si tornerà a fare il gioco di squadra che ha consentito di vincere la sfida olimpica della città. “È per i volontari, per il loro sentimento ed impegno che bisogna festeggiare e ricordare le Olimpiadi”, ha aggiunto Fassino.

Gli approcci culturali sono cambiati e a dieci anni di distanza si può dire che la città di Torino e i suoi cittadini abbiano imparato a scommettere e a non aver paura dei cambiamenti e del rischio. “Questi insegnamenti ci arrivano direttamente dallo sport, l’unico vero protagonista dei Giochi Olimpici”.

Il Sindaco ultima il suo intervento dicendo che le fatiche si dimenticano quando arrivano le chiamate e visite da parte delle delegazioni cinesi per capire come organizzare al meglio i Giochi Olimpici del 2026 segni, questi, che “si è costruito il futuro della città”.

A fine mese dal 25 al 28 febbraio i tanti eventi in programma saranno un regalo per tutti i cittadini, i volontari e i turisti che per tre giorni, rivivranno la magia delle Olimpiadi.

Sul sito dedicato alle celebrazioni www.torino2006-2016.it si può prendere visione dell’intero programma. Alcune delle iniziative più interessanti a cui prendere parte sono: l’inaugurazione di una mostra realizzata con gli scatti inviati dai cittadini, la Grande Sfilata di Volontari Olimpici, la Cerimonia in Piazza Castello con l’accensione del Braciere Olimpico, la proiezione di  filmati di RAI Teche al Museo del Cinema, gli intrattenimenti musicali nelle piazze del centro, gli spettacoli e le animazioni sulla Pista del Ghiaccio, i mercatini e l’immancabile notte bianca prevista il sabato 27 in cui si potrà ammirare il fuoco olimpico in volo a bordo del Turin Eye, la Mongolfiera della Città di Torino che raggiunge i 150 metri di altezza.

Erika Mantovan

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