50 ANNIVERSARIO DELLA GIORNATA DELLA TERRA

Giornata della Terra, 50° Anniversario: 22.04.1970-22.04.2020PER IL 50 ANNIVERSARIO DELLA GIORNATA DELLA TERRA ITALIA NOSTRA CHIEDE AI SOCI DI

                        CREARE LA PROPRIA FORESTA SEMINANDO UNA PIANTINA A CASA
Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti, con un allarme che non è stato ancora compreso nella sua interezza. La crisi del Covid-19 ha reso evidente ciò che in tanti anni era stato bollato come ambientalismo da salotto: aver degradato l’ambiente ha favorito lo sviluppo della pandemia. Nel 50 anniversario della giornata internazionale della Terra, lanciamo l’idea di porre a dimora un seme nei nostri terrazzi per seminare la speranza e la vita anche in un momento drammatico, cercando di elaborare politiche di riforestazione “dal basso” e invertendo il pessimo trattamento che l’uomo ha riservato al suo habitat.
Le specie animali e vegetali sono presenti in un numero sempre minore, addirittura per alcune, e il pensiero corre alle api preziosissime impollinatrici, si studiano sistemi robotici alternativi. La desertificazione è già in atto in alcune aree del pianeta. Nel mare isole intere di rifiuti galleggiano in vortici sempre più prossimi alle coste e le microplastiche che ne derivano sono entrate nella catena alimentare dell’uomo.
Ogni giorno scompare una superficie forestale pari a venticinquemila campi  da calcio. Nel 1990 il mondo aveva 4128 milioni di ettari di foreste; nel 2015 questo valore era sceso a 3999 milioni di ettari con una variazione dal 31,6% della superficie terrestre globale. (dati FAO). Tra il 1990 e il 2015 si è verificata una perdita netta di circa 129 milioni di ettari di foresta. La più grande perdita di aree forestali si è attestata nei tropici, in particolare in Sud America e Africa. Questo fatto può tradursi in esiti differenti: anzitutto in un movimento migratorio di massa, aumento della concentrazione di anidride carbonica e della temperatura del globo, perdita di biodiversità e specie viventi importantissime.
La comparsa del COVID-19 ci insegna però anche altro. L’aver distrutto l’habitat dell’80% della biodiversità terrestre ha causato lo squilibrio di quel sistema basato sul contenimento di virus, funghi, batteri e di tanti organismi propri e sinora confinati in quegli ambiti territoriali. Le foreste hanno costituito da sempre un filtro ed un antivirus naturale alla diffusione di microorganismi afferenti agli animali e letali per gli esseri umani, come recentemente riportato dal WWF.
Riportare questo equilibrio in asse non è impossibile. Le istituzioni, ad ogni livello, e le organizzazioni internazionali tra le quali le Nazioni Unite e la FAO giocano un ruolo fondamentale, come pure i cittadini che, con il loro stile di vita, i loro acquisti e il loro attivismo, detengono un potere non indifferente.
Iniziamo così a riempire di verde i nostri balconi in questo momento di chiusure forzate, dando vita a piccoli germogli che poi, finita la quarantena, potremo metter a dimora nei parchi.
 E’ sufficiente piantare un seme di girasole, eseguire una moltiplicazione per talea, sostenere la crescita di un piccolo arbusto spontaneo portato dal vento o dagli uccelli.
Seminiamo la vita e la speranza anche in questo momento drammatico.
ITALIA NOSTRA
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